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STOP THE WALL
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NEWS |
> Assemblea di gestione ogni martedì alle ore 20.30 < |
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1 Maggio 2020
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29 ANNI di OCCUPAZIONE
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TANTI AUGURI!!
Poesia d amore e autonomia
Qualche decennio fa' hai sussurato a chi cercava un luogo altro....
Durante tutti questi anni ce lo hai sempre ricordato...io sono qui...
Stabile per i miei mattoni di un era che non c' e' piu'....
Resistente per le individualita' e umanita' che mi hanno curato...dipinto...dato voce...
In due mesi di distanza obbligata una sensazione si e' accresciuta....
In te e con te resteremo appassionati amanti della liberta'....
Il C.S.O.A. Officina 99 nasce dall’esperienza dell’Autonomia Operaia
napoletana degli anni ottanta e da quella studentesca della Pantera del
1990, allorquando studenti, disoccupati, precari, migranti … compagni
che si riconoscevano in quel percorso decisero, nel 1991, di occupare un
edificio abbandonato a Gianturco, sottraendolo a degrado e speculazioni
e trasformandolo in un luogo di aggregazione e di ricomposizione
sociale. A partire dagli anni novanta, Officina 99 rappresenta uno
spazio cittadino e nazionale di rilancio delle lotte per la
riappropriazione dei bisogni negati: dai movimenti studenteschi … ai
movimenti di lotta per il lavoro e per la casa; dall’antifascismo
militante … alla lotta contro ogni forma di razzismo, sessismo ed
esclusione sociale e all’antiproibizionismo … sino al sostegno alle
lotte per l’autodeterminazione dei popoli (Palestina, Chiapas,
Kurdistan).
Il C.S.O.A. Officina 99 rappresenta un importante punto di riferimento
per Gianturco, soprattutto in occasione delle cicliche emergenze
ambientali: nel passato, come nel presente, continua a rivestire un
ruolo di baluardo dell'aggregazione, in un quartiere penalizzato da
abbandono e disgregazione.
Officina 99 è un luogo aperto a tutte le forme di espressione,
comunicazione e sperimentazione della cultura alternativa, antagonista e
dal basso, svolgendo un costante lavoro contro la mercificazione del
tempo libero attraverso le attività che da sempre ne scandiscono il
percorso politico: l’organizzazione di concerti e mostre, l’esperienza
dell’hacklab e delle radio indipendenti, la cultura del soundsystem, le
attuali attività del Tunnel Park rappresentano solo alcuni esempi di un
impegno incondizionato e di rifiuto della pratica dell’autoreddito.
Il C.S.O.A. Officina 99 è estraneo alle logiche istituzionali e di
partito, opponendosi a ogni forma di speculazione da parte di affaristi,
imprenditori e politicanti, e si autofinanzia attraverso le
sottoscrizioni di chi aderisce e sostiene le iniziative che il Centro
Sociale Occupato e Autogestito porta avanti.
ASCOLTA RADIOVIRUS - RADIOQUARANTELLA NAPOLI
ore 11 Radio Quarantella: Edizione Primo Maggio
Cronache dalle mobilitazioni campane
radiovirus.org
#increasingvoices
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25 Aprile 2020
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COMBATTIAMO LA PAURA, DISTRUGGIAMO IL FASCISMO
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Il vecchio mondo, impegnato a salvare sé stesso,ignora consapevolmente i
segnali d'allarme dell'evento pandemico. Tutte le contraddizioni del
LORO mondo sono state evidenziate dal "nemico invisibile", dalla
scellerata gestione della Sanità pubblica alla totale insufficienza
delle misure economiche, previste come risposta alla crisi sociale che
ha accompagnato l'emergenza.
La pratica del mutualismo è stata una forma di autodifesa agita dalle
comunità per le comunità, una risposta all'isolamento e alla paura.
Non un modo per rimpiazzare le lacune istituzionali o le associazioni
umanitarie, bensì un modo per praticare un'altra forma di abitare i
nostri quartieri. Viverli attraverso l’auto-organizzazione dal basso, e
collettiva, che trasformi i luoghi di passaggio in spazi dove costruire
un'altra vicinanza; dove le interazioni sociali non sono determinate
dall’economia e dail consumi o dall'individualismo, ma dalle comunità.
Il mutualismo è l'autodifesa e la Resistenza delle nostre comunità. Pone
al centro la vita, l’aiuto reciproco, la vicinanza a chi vive
situazioni di forte precarietà e povertà, a chi viene sistematicamente
escluso, a chi decide di alzare la testa. Lo fa mettendo in campo
pratiche di solidarietà per camminare insieme. Mettiamo in discussione
le nostre relazioni sociali, per interrogarci sulle pratiche di vita e
far sì che davvero nessuna e nessuno resti indietro.
Per liberarci dalle cause del disastro e resistere al loro mondo di
catastrofi e sfruttamento, che ha imposto la distruzione della Sanità e
disatteso il diritto di tutte/i noi alla salute;
Per resistere a un modello di sviluppo che sfrutta l'ambiente e i nostri
corpi, divenendo fabbrica di morte;
Per liberarci dal paternalismo autoritario che approfitta dello Stato
d'emergenza per fomentare la guerra contro e tra i/le più poveri/e;
Per resistere alla crisi e a coloro che vogliono farla pagare ai/alle
più deboli, precari/ie, sfruttati/e;
Perché vogliamo tutto: reddito di emergenza, patrimoniale del 10% sul
10% più ricco, sanità per tutti/e, messa in sicurezza dei territori;
Nessuno/a si salva da solo. Non usciremo da questa crisi tornando
indietro, al mondo dispotico che l’ha causata. È tempo di costruire le
forme di autogoverno di un mondo nuovo, libero dal fascismo, dallo
sfruttamento, dal sessismo, dalla devastazione ambientale.
È con queste idee che le comunità resistenti napoletane, riunite in
questa rete, hanno attraversato responsabilmente i quartieri della città
nella giornata del 25 aprile.
È per queste idee che, oggi, siamo stati fermati: 10 tra compagni e
compagne sono stati denunciati; mentre più di 20 sono stati multati.
È successo in tutta la città: dalle periferie, dal Rione Traiano a
Bagnoli e Scampia, al centro, da Materdei a p.zza Municipio.
Siamo stati colpiti mentre distribuivamo spese e mascherine, mentre
esponevano striscioni che manifestavano i problemi che tutti/e stiamo
affrontando. Siamo stati fermati perché esprimevamo, teoricamente e
praticamente, le idee della Resistenza. Ed è per queste idee che, ancora
oggi, continueremo a resistere e non smettere di lottare per liberarci.
Non è una ricorrenza. Distanziati e responsabili. Si avvicina il tempo di riprenderci le strade!
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