Workshop su media-attivismo e territorio
Napoli, 18-21 ottobre 2001
IL terzo piano autogestito della facoltà di architettura di Napoli ed il
centro sociale occupato autogestito Officina 99 - con la collaborazione di
Indymedia - hanno strutturato un'iniziativa di quattro giorni tesa da un
lato a costituire un team di attivisti dotati delle competenze necessarie a
documentare i processi di trasformazione del territorio, dall'altra a
rilanciare le azioni politiche volte alla riappropriazione degli spazi
urbani da parte degli abitanti di quegli stessi territori.
Temi fondamentali delle iniziative che si terranno durante questi quattro
giorni sono la riappropriazione dei luoghi (della conoscenza, fisici,
simbolici.) e la divulgazione dei saperi per un uso non mercificato della
cultura.
L'esperienza in questione, quindi, si pone l'obiettivo di sovvertire
concretamente gli approcci alle tematiche del territorio e dello sviluppo
locale, promovendo pratiche di partecipazione non rivolte alla costruzione
del consenso sociale su "pacchetti" preconfezionati da "prendere o
lasciare", ma intenzionate a sviluppare i più alti livelli di autoproduzione
culturale ed autogestione dei tempi e degli spazi delle città.
Sotto questo profilo il workshop intende continuare le prassi che per anni
hanno caratterizzato le politiche dei proponenti (quelle della autogestione
e della autoproduzione, della liberazione dei
territori dalla speculazione,
dello stimolo all'emersione di protagonismi individuali e collettivi, della
critica culturale e della lotta politica.) al fine di costruire "atti
territorializzanti", ovvero luoghi di incidenza sul reale, attraverso la
valorizzazione e la messa in rete di eventi ed azioni che autonomamente e
continuamente si sviluppano grazie ai movimenti politici urbani in maniera
autorganizzata. Contemporaneamente si vuole favorire un percorso di
autoformazione attraverso la proposizione di atti ripetibili in diversi
contesti territoriali.
Sfondo basilare di questo scenario puo' considerarsi un diverso modo di
affrontare le tematiche dello sviluppo locale sostenibile attraverso la
messa in relazione dei diversi "ambienti" che costituiscono il territorio
metropolitano: quello naturale, quello antropico, quello costruito.
In tale modo, tra l'altro, sembra potersi superare la visione dicotomica tra
sviluppo locale e sviluppo sostenibile non marginalizzando le questioni
ambientali a puro vincolo nei processi di costruzione dell'urbano in senso
capitalistico ma riconsegnandolo alla propria autonomia ed al proprio spessore.
L'intenzione non è quindi semplicemente quella di andare a documentare lo
stato dei luoghi delle periferie napoletane, né tantomeno quella di assumere
un atteggiamento "conservazionista" dei paesaggi che ci circondano
(soprattutto perché c'è troppo poco da potere tutelare in certi contesti).
L'attenzione va quindi spostata sui protagonisti dei processi di
trasformazione e sulla "edificazione di senso" che essi quotidianamente
mettono in pratica.
L'iniziativa si propone, quindi, a chi ha intenzione di acquisire capacità
nel maneggiare gli strumenti della comunicazione e del linguaggio in
generale così come a chi si occupa dei movimenti urbani e delle loro
implicazioni nelle trasformazioni del territorio.
Essa si struttura in due parti:
- Workshop sulle tecniche di mediattivismo, da
tenersi giovedì 18 e venerdi 19 all'Arklab del terzo piano autogestito di
architettura;
- Giornate di riappropriazione dei luoghi della città, da
svilupparsi nel quartiere di Granturco, in particolare tra Via Carlo di
Tocco e via Granturco, che costituiranno l'applicazione pratica del corso
dei giorni precedenti.
Il workshop, organizzato con lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche,
tratterà i seguenti argomenti:
· Tecnica del documentario;
· Registrazioni audio e video;
· Principali strumenti software ed hardware;
· Nozioni generali sul trattamento digitale di suoni, manipolazioni e montaggio;
· Nozioni generali sul trattamento digitale di immagini, manipolazioni e
montaggio;
· Modalità di lavoro: organizzazione dei files in progetti ed interfaccia
col web.
Le giornate del 20 e del 21 saranno strutturate con diverse iniziative ed
una serie di azioni territoriali discusse con altre realtà sociali di
movimento.
Il workshop interverrebbe in maniera interattiva con gli eventi che si
svilupperanno in quei giorni (azioni di controinformazione, di lotta,
happening) da una parte andandoli a documentare, dall'altro attraversandoli
con le proiezioni del materiale prodotto, - documentazione dello stato dei
luoghi, interviste effettuate tra gli abitanti miranti a verificare
l'effettivo grado di conoscenza delle trasformazioni postulate,
"videoscoperte" di aree interessanti, intercluse nel tessuto ex produttivo
dell'area orientale, sconosciute perché nascoste al momento da alti muri di
recinzione.
L'obiettivo finale del workshop resta quello di compattare il lavoro svolto
in un formato fruibile via web, una serie di file (testi-pict-audio-video)
articolati in maniera "surfble" che troveranno spazio per la pubblicazione
sul server predisposto e che possano costituire un'utile tappa intermedia
per un lavoro sul territorio che si spera possa finalmente essere strutturato.
L'area che si propone come luogo per l'azione territoriale è quella della
zona orientale di Napoli e di Granturco in particolare. Essa risulta
strategicamente collocata se osservata alla luce della variante al piano
regolatore per l'area orientale: il grande asse verde che collegherebbe il
centro alla periferia, partendo dalla stazione della circumvesuviana vicina
a piazza Garibaldi, trova in via Carlo Di Tocco parte della sua sede;
all'interno di un tessuto difficilmente riconoscibile, con attività
collegate prevalentemente alla riparazione di autoarticolati e alla
distribuzione di prodotti elettro/meccanici, con brevi ma intensi episodi
interclusi di residenza. L'intervallo giorno/notte, e soprattutto quello
giorni lavorativi/festivi, rivela una discontinuità notevole nell'uso dello
spazio, tanto che di notte l'attività più diffusa
appare quella degli
"incontri" tra automobilisti parcheggiati.
La variante propone per l'area un notevole livello di trasformazione, un
allargamento della sede stradale, trasformata in asse verde pedonale
comprensivo di sede tramviaria, uno sguardo verso Ponticelli, cui l'asse è
diretto.
Un altra "interessante" trasformazione in divenire risulta la dismissione
della manifattura tabacchi, sulla cui area e nei cui edifici andrebbe ad
insediarsi la "city police", moderna centrale di coordinamento metropolitano
delle forze dell'ordine operanti sul territorio. Anche il campetto su via
Gianturco, prezioso brandello di verde contiguo all'asse verde, è destinato
a tale utilizzo.
Sono, questi, solo esempi, tracce di lavoro da cui è possibile partire per
intervenire in maniera costante sulle trasformazioni urbane che in altro
modo procederebbero in assoluto dispregio delle esigenze degli abitanti di
questa parte della periferia napoletana.
L'azione mira ad una riappropriazione della sede stradale del tratto
terminale di via Carlo di Tocco (che nei due giorni del 20 e 21 ottobre
andrebbe pedonalizzato), interessato da varie attività da concodare,
ricucite tra loro attraverso un lungo evento musicale.
centro sociale occupato autogestito "Officina 99"
Arkvideolab Terzopianoautogestito
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